Cambiamento sociale

“Una volta che il cambiamento sociale ha inizio, è impossibile invertirne il corso. Non si può rendere di nuovo ignorante una persona che ha imparato a leggere. Non si può umiliare una persona che si sente fiera. Non si possono opprimere i popoli che non hanno più paura. Abbiamo visto il futuro e il futuro ci appartiene.” - César Chávez

mercoledì 26 novembre 2014

I nuovi schiavi, la sodoma e gomorra del lavoro (Jobs Act e le sue perversioni)

Eccoci, i nuovi schiavi belli e pimpanti con tanto di smartphone in mano ma incapaci di capire una riforma del lavoro che mina la nostra società e che distrugge i diritti conquistati con fatica e sangue dai nostri padri e nonni. Chi glielo racconta ora la domenica portandogli i fiori sulla tomba che sono morti per nulla? Che il mondo che ci avevano con amore lasciato con più diritti di quando loro stessi l'avevano preso ora non esiste più? Leggendo quanto riportato dalla camera dei deputati non si può fare altro che rimanere impietriti
dalla pazzia delirante di cui è composta questa nuova "forma" del lavoro. Contratti a tempo determinato che durano per 15 anni, intere ditte, quelle sotto ai 50 dipendenti "che non sono pochi", completamente formate da persone che lavorano a tempo determinato, schiavi che non hanno più diritti. Altro che articolo 18, benvenuti nella nuova azienda con telecamere che riprendono i dipendenti per controllarne ogni singolo movimento e che possono essere licenziati su due piedi senza alcuna giustificazione. Questo però è solo l'inizio, il tutto fa parte di un piano più ampio per trasformare quella che un tempo era la classe operaia e non solo, in una massa di schiavi così che i potenti e i forti possano arricchirsi ancora di più. Quindi eccovi il ben servito, il contratto a penetrazioni crescenti così che per avere un indenizzo adeguato al licenziamento prima dovete averlo preso ben tutto in quel posto. Chiaro che qualcuno ci prenderà gusto, ma prima di abituarci a questa situazione fatta di "compenetrazioni dolorose" si dovrà, almeno io credo, dare un segnale di protesta, almeno dire di non essere d'accordo con questo stupro alla democrazia, che chiamano riforma del lavoro, che prevede anche la cancellazione della cassa integrazione per le aziende che chiudono, insomma ammortizzatori sociali sì, ma senza molla resta solo l'asta che, non abbiate dubbi, non sarà neanche cosparsa di grasso e vi lascio immaginare dove sia la sua possibile collocazione. Buona Sodoma a tutti.

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