Cambiamento sociale

“Una volta che il cambiamento sociale ha inizio, è impossibile invertirne il corso. Non si può rendere di nuovo ignorante una persona che ha imparato a leggere. Non si può umiliare una persona che si sente fiera. Non si possono opprimere i popoli che non hanno più paura. Abbiamo visto il futuro e il futuro ci appartiene.” - César Chávez

lunedì 10 marzo 2014

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ILLEGITTIMO

Momento della consegna al segretario del PD Umbria (Giacomo Leonelli)
Dopo l'ascesa al potere del "nuovo" segretario del PD Matteo Renzi, ci siamo recati nelle sedi del suddetto partito per consegnare una missiva. In tale messaggio era riportato il nostro sdegno per come il sopracitato personaggio fosse entrato nelle stanze del potere e avesse violato il patto stretto con i propri elettori, cioè quello di non arrivare in tale posizione senza una legittimazione popolare. Detto questo visto che oramai è li, gli abbiamo esposto i punti che rappresentano la svolta radicale che lui va falsamente predicando, una lettera che mette in luce una
vera svolta radicale di cui già sappiamo Renzi non si farà portatore, allora perché consegnare tale lettera? E' chiaro che il nostro primario intento è far sapere al nuovo dittatore (perché di questo si tratta) che noi sappiamo il fatto nostro e che c'è una parte di popolo che non si lascia abbindolare da battute demeziali e superscazzole alla radice quadrata, ma anche proporre nel caso ci sbagliassimo nei suoi confronti, una proposta seria che potrebbe attuare da qui a pochi mesi.
Momenti della protesta davanti alla sede del PD di Varese

Momenti della protesta davanti alla sede del PD di Bergamo
L'azione è stata fatta in simultanea in sei citta italiane che sono: Perugia, Salerno, Bergamo, Varese, Torino e in tre circoli del PD a Milano, diversi sono stati gli articoli che la stampa locale ha dedicato a tale evento. Oltre a questo la lettera è stata inviata via e-mail a tutte le sedi presenti sul territorio nazionale.

Ripubblichiamo di seguito la lettera.


Lettera aperta a Matteo Renzi, Presidente del Consiglio

Ci vediamo costretti ad occupare in diverse città le sedi del suo partito per far sentire la voce di milioni di italiani che il vostro sistema economico e politico ha gettato sul lastrico

Lei ha ottenuto la fiducia del Parlamento. Non ha la nostra.
Il buon giorno si vede infatti dal mattino. Lei aveva assicurato che non sarebbe mai andato al governo senza elezioni. Invece è diventato Primo ministro grazie al più sordido e antidemocratico inciucio di palazzo. Se ciò è stato possibile è perché Lei ha l’appoggio dei poteri oligarchici europei e italiani, gli stessi che hanno portato il Paese allo sfascio.

Tuttavia Lei, all’atto di chiedere la fiducia alle Camere ha ripetuto più volte che il suo sarà il governo della “svolta radicale”. Dobbiamo prenderla in parola, visto che di una “svolta radicale” il Paese ha bisogno come il pane. Una “svolta”, tanto più se “radicale”, significa cambiare strada, anzi invertire la rotta rispetto alle politiche di sterminio economico sin qui seguite.

Una “svolta radicale” implica, nello spirito della nostra Costituzione, adottare subito alcune misure d’emergenza per sostenere i cittadini che sono stati abbandonati e per porre fine alla catastrofe economica e sociale.

Noi chiediamo che nei primi cento giorni che il Suo governo adotti queste 7 misure:

1) Lanciare un Piano nazionale per il lavoro contro il dissesto idrogeologico, per il risanamento anti-sismico e di edilizia scolastica e popolare, per l’energia da fonti rinnovabili;
2) Avviare un Piano di assunzioni nei settori pubblici sotto organico: anzitutto sanità e scuola;
3) Istituire un reddito minimo garantito di 700 €, con un assegno mensile ai 6 milioni di disoccupati e adeguando le pensioni di coloro che sono attualmente al di sotto di questa soglia;
4) Ridurre del 50% le tasse antipopolari come l’Iva e quelle sulla prima casa e sugli immobili strumentali alla produzione (Tasi, Tari e Imu);
5) Congelare le cartelle Equitalia per chi è in difficiltà economica, bloccare tutte le esecuzioni forzate, sancire l’impignorabilità della prima casa e degli strumenti di lavoro;
6) Promuovere un Piano per la protezione dell’agricoltura nazionale, se necessario adottando dazi protettivi sulle importazioni, anzitutto dei prodotti Ogm;
6) Istituire una banca pubblica per erogare crediti alle piccole imprese artigiane, industriali e dei servizi.

Quante risorse occorrono? E dove reperirle?
Secondo i nostri calcoli occorrono all’incirca 150 miliardi di euro.
Possono e debbono essere reperiti:
(1) Dichiarando una moratoria immediata sul rimborso degli interessi sul debito pubblico verso la finanza speculativa e bancaria, con un risparmio annuo immediato di circa 80 Mld ;
(2) Con una imposta del 2,5% sui grandi e medi patrimoni mobiliari.

Non ci risponda anche Lei che “l’Europa non ce lo consente”!
Sono proprio i vincoli europei che ci hanno portato nell’abisso. Siamo stanchi di fare la fame per tenere in piedi una moneta unica traballante e un’Unione in mano alle grandi banche d’affari.
Se Lei, come chi l’ha preceduto, agirà come una marionetta dei poteri forti, si faccia da parte, e lasci che il popolo italiano riconsegni al Paese la sua sovranità, economica, monetaria, politica e democratica.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

- curioso -
Si parla di "presidente legittimo", ma chi sarebbe?

amministratore ha detto...

Illegittimo