Cambiamento sociale

“Una volta che il cambiamento sociale ha inizio, è impossibile invertirne il corso. Non si può rendere di nuovo ignorante una persona che ha imparato a leggere. Non si può umiliare una persona che si sente fiera. Non si possono opprimere i popoli che non hanno più paura. Abbiamo visto il futuro e il futuro ci appartiene.” - César Chávez

sabato 8 marzo 2014

LA VERITA' SUL "FEMMINICIDIO"


Premetto che la violenza è sempre frutto di ignoranza e che l'assassinio è il peggior atto che una persona possa commettere, così grave da bastare da solo a cancellare il termine "umano" in chi lo compie.
Come per ogni cosa si ritorna alla considerazione base che le informazioni vengono sempre pilotate da questi media, il motivo trovatelo voi, qui ci si limita a prendere in considerazione i fatti e i fatti dicono che il "Femminicidio" non esiste o meglio è una vera e propria bufala.
I fatti sono i seguenti: In Italia si verificano in media 530 omicidi l'anno, per un tasso di assassini, calcolato su 100.000 abitanti, che è fra i più bassi al mondo.
Per capire, in America questo tasso è di 5 volte tanto, nei paesi latino americani il tasso sale di 20 volte e in Africa di 90, naturalmente noi tutti vorremmo vedere questi valori scendere a 0 in ogni posto ma presa in cosiderazione questa differenza possiamo dire che gli assasinii in Italia hanno una percentuale molto bassa cioè il paese è piuttosto sicuro.

Eppure c'è chi va sbandierando ai quattro venti questo dato "120 donne uccise quest'anno", che detto così naturalmente sembra un numero altissimo, ma se si prende in considerazione il dato di cui sopra di 530 omicidi nell'anno scopriamo che 120 donne sono il 22% degli uccisi l'anno. Adesso prendiamo in considerazione il dato degli uomini uccisi all'anno che in totale sono 410, che confrontato sempre con il totale di 530, risulta essere il 77%, quindi se ne desume che il 22% delle vittime di omicidi dello scorso anno erano donne, il 77% erano uomini.
Insomma il femminicido è una bufala bella e buona ma perché tanta enfasi nell'attaccare un dato inesistente? Perché lo stato spende i soldi su pubblicità progresso che mentono? La domanda dovrebbe essere sempre la stessa, chi ci guadagna? Per un'ulteriore delucidazione sull'argomento includo qui un articolo che spiega la vera nascità del termine.

                                                                                                                           Vincenzo Baldassarri








Femminicidio: origine e significato del termine



Il termine “femminicidio” è stato coniato dai cartelli del femminismo per far credere che a Ciudad Juarez gli uomini uccidessero le donne.   In realtà Ciudad Juarez — la vecchia El Paso sul confine fra USA e Messico — è diventata la città più violenta del mondo perché punto di passaggio del traffico internazionale della droga e tatto di guerre tra narcotrafficanti.   Su un totale di circa 10mila omicidi, nel 20% dei casi la vittima è donna.
Le nazi-femministe occidentali hanno importato il termine per calunniare gli uomini e far credere che gli omicidi siano più gravi quando una donna uccide un uomo, così creando un razzismo di genere.
Poi, la polizia ha scoperto la terribile verità.
I killer che a Ciudad Juarez massacravano uomini, donne e bambini erano donne.
Maria Jimenez. Anni: 26. Professione: killer a pagamento. Prezzo per uccidere: 760 dollari. La polizia messicana l’ha arrestata insieme alla sua banda a Monterrey, una delle più importanti città del paese. Confessa «Noi donne lo facciamo per il denaro. Mi misi ad uccidere diventando sicario a tempo pieno insieme a ragazze così belle e con unghie grandi e affilate come coltelli che ispiravano pensieri inverecondi ».    Secondo gli investigatori la donna è coinvolta in almeno 20 omicidi ed ha diretto una rete di spaccio di droga con una dozzina di “punti vendita”. E’ possibile che Maria faccia parte dei Los Zetas, il cartello oggi in guerra con i nemici del Golfo e Sinaloa.
Maria del Pilar Narro Lopez, alias “la comandante Bombon”. Nome dolce ma comportamenti crudeli.
Poi l’hanno catturata e il suo posto è stato colmato da un’altra assassina. Anche i criminali che seguono gli ordini de El Chapo Guzman hanno la loro “sezione femminile”, cosi’ “la Linea”, fazione del cartello di Ciudad Juarez. E quelli del Golfo le hanno schierate in buon numero nella zona di Reynosa.
Il ricorso alle donne killer è in crescita in Messico. Soprattutto i Los Zetas – e in forma minore le altre bande – le usano perché creano meno sospetti, grazie alle manipolazioni del femminismo che falsamente dipinge le donne come vittime.
E dal 2007 il numero è cresciuto in modo impressionante. Una volta nell’organizzazione sono addestrate in zone remote all’uso di pistole e fucili d’assalto. Poi le spediscono nelle diverse “piazze” in supporto ai complici maschi. Quasi un anno fa, la polizia ha dato l’assalto ad un campo dei Los Zetas a San Cristobal de la Barranca, stato di Jalisco. Dopo una dura battaglia gli agenti hanno ucciso diversi narcos e catturato 6 donne che avevano appena iniziato “il corso”. Ancora pochi giorni e sarebbero state operative.
Sotto uno dei ponti che attraversa l’autostrada che collega Nuevo Laredo a Monterrey sono state trovate nove persone – cinque uomini e quattro donne – impiccate.  In seguito, la polizia ha poi rivenuto, in un furgoncino, i corpi decapitati di 14 persone e poi, in un’altra parte della città, le 14 teste.  Accanto gli assassini avevano lasciato un messaggio che  affermava che le vittime appartenevano ad un cartello di narcos ed erano responsabili di un attentato con un’autobomba compiuto nei mesi scorsi nei pressi della centrale di polizia.

Fonte:  http://www.centriantiviolenza.eu/femminicidio/significato/

3 commenti:

Anonimo ha detto...

NO COMMENT : sono un maschio e la mia opinione sarebbe inevitabilmente influenzata da pregiudizi sessisti.
Penso però che siate al corrente più o meno tutti comunque di quello che fece Eva in combutta col Serpente quella volta .....

Anonimo ha detto...

DEmetrio
A parte il caso di Eva che è indubbiamente "un caso isolato" (!!!!) io penso che anche le femmine siano capaci di odiare a morte. In passato, per dar corso pratico a certe loro intenzioni, usavano il veleno che non richiede un confronto fisico diretto con la vittima, però la Bibbia riporta almeno due casi di femmine che ebbero un coraggio non comune nell'affrontare situazioni omicide. Una fu Giuditta che mozzò la testa a Oloferne usando una sopraffina arte di inganno, e l'altra fu Deborah che uccise il condottiero dei Fiistei sconfitti che si era rifugiato nella sua tenda per scampare all'eccidio, conficcandogli un piolo da tenda nella testa e inchiodandogliela così al suolo.
Le Femmine son sono mai da sottovalutare. Meglio tenersele buone.

Paola ha detto...

Il problema non è tanto il femminicidio, quanto la violenza di genere, che è molta e sommersa (e che può, in taluni casi, arrivare al 'femminicidio', chiamiamolo così). E' praticata soprattutto sulle donne per ragioni fisiche, storiche, sociali. La donna fisicamente è più debole, storicamente è più portata alla sottomissione (essendo stata sottomessa per millenni), e questo si denota soprattutto in contesti sociali tradizionalisti e retrogradi che ancora esistono in Italia.