Cambiamento sociale

“Una volta che il cambiamento sociale ha inizio, è impossibile invertirne il corso. Non si può rendere di nuovo ignorante una persona che ha imparato a leggere. Non si può umiliare una persona che si sente fiera. Non si possono opprimere i popoli che non hanno più paura. Abbiamo visto il futuro e il futuro ci appartiene.” - César Chávez

mercoledì 9 aprile 2014

CRONACA DELLA PARTECIPAZIONE AD UN CONCORSO PUBBLICO

Riporto questo interessante articolo scritto dall'amica Paola, che è uno spaccato dei concorsi per le assunzioni ai nostri tempi, concorso che sembra essere studiato a misura per non assumere nessuno tranne quelli che già naturalmente ne hanno "diritto". Insomma la solita parentopoli la quale viene favorita da un sistema di concorsi a dir poco aberranti. Buona lettura.



CRONACA DELLA PARTECIPAZIONE AD UN CONCORSO PUBBLICO 
(per un posto da amministrativa a tempo indeterminato all'Università di Padova)
Di: Paola Betetto Larese Gortigo

Il tutto era così predisposto: domanda da presentare entro il giorno x, tramite raccomandata o tramite posta elettronica certificata, a fronte del pagamento di 15 euro all'università per coprire le spese del concorso.
Ovviamente la domanda comprendeva una corposa serie di documenti da far pervenire all'ufficio preposto. Sul bando però c'è scritto che l'invio telematico non deve superare la soglia di x MB. Io e
Matteo diventiamo scemi e perdiamo un sacco di tempo per comprimere il tutto in un unico invio, cosa che alla fine si rivelerà impossibile. Decido di dare seguito a due invii, e al diavolo. Entro nella mia casella di posta certificata governativa, digito come destinatario l'indirizzo certificato dell'università e clicco su invio. Alt: il sistema mi informa che 'l'indirizzo del destinatario non è riconosciuto'. Come, indirizzo non riconosciuto?! Ricontrollo un paio di volte, non c'è alcun errore. Sta a vedere che.......... Una veloce ricerca su internet mi rende edotta del fatto che dal mio indirizzo di posta certificata governativa è possibile inviare mail solo ad una ben precisa selezione di indirizzi pubblici... per tutti gli altri devo pagare. Compreso l'indirizzo della *pubblica* Università di Padova, a cui sto cercando di inviare documenti per un concorso *pubblico*. Reprimo con scarso successo le mie imprecazioni. Il giorno dopo mi reco all'ufficio postale per una raccomandata gonfia di incartamenti che mi costa più di 5 euro. E siamo quindi ad un totale di più di 20 euro per la semplice iscrizione al concorso.


Concorso che nemmeno sono sicura verrà realizzato. Difatti prima bisognerà aspettare tot settimane per sapere se la 'procedura di mobilità interna', o come si chiama, andrà a buon fine o meno. In caso di esito negativo, pochi giorni dopo ci saranno le 'selezioni psicoattitudinali' e pochi giorni dopo ancora la prova scritta e il colloquio. In sostanza, sei costretto a studiare nelle settimane precedenti senza sapere se il concorso ci sarà davvero o no. (io mi sono messa a studiare? certo che no...)

Arriva finalmente il giorno della verità: la procedura di mobilità interna ha avuto esito negativo, quindi il concorso diventa certo. Mettiamoci a studiare. Aspetta che mi rileggo meglio il bando per vedere quali sono gli argomenti previsti. Ah, diamo un'occhiata anche alla consistenza di queste prove psicoattitudinali. Fin lì pensavo si trattasse di una specie di 'prima scrematura' (togliamo chi proprio non sembra adatto)....... Invece no, c'è scritto che dalle prove psicoattitudinali usciranno 10 persone per ogni posto a concorso. I posti sono 2 (uno dei quali con precedenza ad una determinata categoria che non ricordo), quindi... *20 persone*?!? Rileggo 2-3 volte per sincerarmi della correttezza di quanto è scritto e della mia comprensione. E' proprio così. Su centinaia di persone, solo *20* passeranno alle prove vere e proprie inerenti gli argomenti del concorso, e a nulla varrà il proprio CV formativo e professionale. Nulla di nulla.

Sono andata a fare le prove psicoattitudinali con il sorriso sulle labbra e sono uscita con il sorriso sulle labbra. Sul serio. Mi aspettavo che sarebbe stato divertente, e nulla ha tradito le mie aspettative.
Seduto dietro di me c'era un ragazzo che ho subito riconosciuto delle mie parti a causa della erre liquida, infatti era di Mestre. Abbiamo chiacchierato di questi concorsi, lui ormai era un veterano ma si era ricordato solo la sera prima dell'esistenza di questo concorso.
Mi ha raccontato che il giorno stesso, alla stessa ora, stavano avendo luogo altri 5 concorsi dell'università, e abbiamo convenuto che questo era scorretto in quanto ti obbligavano a partecipare a uno e a uno soltanto. Mi ha raccontato che, l'anno precedente, un concorso a cui si era iscritto non era più stato tenuto per esito positivo della procedura di mobilità interna, ma figurati se aveva rivisto i suoi 15 euro. Io gli ho detto che al suo posto avrei tirato su un casino, lui ha fatto spallucce. Perdi talmente tanto tempo e ti fai venire il fegato amaro, per 15 euro... Insomma, chiacchiere d'indignazione un po' reale e un po' posticcia, visto che in quel momento ci serviva più che altro per passare il tempo prima dell'inizio delle prove. Indignati e divertiti al tempo stesso.

Le istruzioni per lo svolgimento delle prove erano minuziosamente descritte per almeno due volte sui fogli che ci hanno dato, e prima dell'inizio le hanno anche lette a scanso di qualsiasi equivoco. 'Prendi la busta grande' 'Apri la busta grande' 'Compila il foglio x' 'Piegalo' 'Riponilo nella busta grande' etc. etc. Hai sbagliato a dare una risposta? Non puoi correggere perché la tua correzione potrebbe essere un segno di riconoscimento. Insomma, a prova di trasparenza.
In 25 minuti 60 quesiti a risposta multipla (5 alternative, 1 sola corretta) in lingua italiana, logica, calcoli a mente ('psicoattitudinale'? mah!). Logica e calcoli non sono esattamente il mio forte. Vabbè, proviamo. Credo di aver risposto a 35-40 quesiti.
Esco dall'aula P300 e passo in mezzo a capannelli di persone di tutte le età, ma soprattutto della mia, che disquisiscono sul test e sui quadratini anneriti, ripetendo più o meno sempre le stesse frasi: "Il tempo era poco" "Ma non occorreva finire" "Quanto valeva la risposta sbagliata?" Sorrido perché tornano ricordi lontani dell'epoca delle superiori, o forse del test della patente.

Un paio di giorni dopo (in anticipo rispetto a quanto era scritto sul bando, quindi ho pure studiato qualche ora per niente) sono usciti i risultati. Online nessuna tabella, solo un elenco di 20 nomi in ordine alfabetico, i nomi di chi è passato. Nessuna graduatoria con punteggi. Non so quanto ho totalizzato, non so quanto hanno totalizzato i vincitori. Be', sarebbe carino saperlo, no?! Tanto per farmi un'idea. O pure qui ci sono problemi di privacy?
Insomma, penso, tutti i metodi per la 'trasparenza' scrupolosamente seguiti durante le prove vanno letteralmente a farsi friggere di fronte a questo elenco alfabetico di 20 nomi. Vabbè, vaglielo a spiegare.

Ci vediamo al prossimo concorso. Forse.

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