AUTOPSIA DI UNA “RIVOLUZIONE”

pregiudicati, fin qui nulla che non avessimo già visto magari peggio di altre volte ma di certo nulla di nuovo. Ed il popolo? Cos’è successo nelle strade? Quasi nulla, una reazione c’è stata ma una cosa da poco, solo un leggero sobbalzo come se un defibrillatore avesse provato a riattivare il cuore oramai fermo degli italiani e qualche battito fosse seguito dando una speranza che la macchina del popolo potesse ripartire, ma si è trattato di pochi battiti, non sufficienti a far veicolare il sangue alla testa, infatti questo corpo chiamato popolo ha avuto solo degli spasmi incontrollati generati da cellule nervose in difetto di controllo. Quindi mentre qualcuno tenta di curare i sintomi di una malattia in un corpo morto già da tempo, altri si interrogano sul come fare a dare vita a della materia oramai da lungo tempo inanimata, forse ancora una speranza esiste, c’è vita cellulare, ma il processo è di rianimazione e un’azione disperata di pochi, e alcuni di essi temono di dare vita al mostro di Mary Shelley un essere composito senza anima che si muove in maniera sgraziata. Finché c’è vita c’è speranza.
di Vincenzo Baldassarri
1 commento:
Geremia
Il 9 dicembre 2013 resterà comunque una data da ricordare. Vedere tutti quei tricolori per le strade dava una stretta al cuore a noi anziani, che, nonostante quello che di orribile è accaduto nel XX secolo, amiamo ancora questa nostra bandiera. Ora con l'U.E. e l'internazionalismo aberrante che vorrebbe ridurre tutti i Popoli ad un omogeneizzato di carne umana, il riapparire in tutta Italia di questa simbolica triade cromatica così squillante e sempre primaverile è parso ridare un po' di speranza ai cuori stremati e afflitti da tante ingiustizie e da tante falsità.
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