Cambiamento sociale

“Una volta che il cambiamento sociale ha inizio, è impossibile invertirne il corso. Non si può rendere di nuovo ignorante una persona che ha imparato a leggere. Non si può umiliare una persona che si sente fiera. Non si possono opprimere i popoli che non hanno più paura. Abbiamo visto il futuro e il futuro ci appartiene.” - César Chávez

venerdì 5 settembre 2014

Pubblichiamo di seguito il comunicato della rete nazionale Stop Or-Me sulla importante battuta di arresto subita dalla Orte-Mestre da parte della Corte dei Conti
A nostro parere, se da un lato la notizia costituisce un bel vantaggio, dall'altro, siamo consapevoli del rischio che l'iter riprenda nei prossimi mesi, soprattutto in vista del Decreto Sblocca Italia e delle intenzioni più volte espresse dal Governo Renzi.
E' importante mantenere in campo la 2 giorni di mobilitazione nazionale,
decisa all'ultima riunione nazionale per il 20-21 settembre.

Orte-Mestre: vinta una battaglia ma la lotta prosegue!

La Corte dei Conti blocca la Orte-Mestre: soddisfazione dalla rete Nazionale Stop Or-Me, ma è presto per cantare vittoria.

Il decreto Sblocca Italia voluto dal Governo delle losche intese guidato da Renzi continua a spingere sulle “grandi opere” compresa la Orte-Mestre.

Le inchieste MOSE e EXPO dimostrano come le “grandi opere” costituiscano la vera linfa vitale per le cricche del cemento e per le mafie di tutto il Paese. I Partiti che governano e che vogliono le grandi opere sono coinvolti in pieno.

I Comitati della rete Nazionale Stop Orte-Mestre si danno appuntamento al
20-21 settembre per una giornata di mobilitazione in contemporanea su tutti i territori attraversati: obiettivo "lo stralcio definitivo dell’intero progetto".
Esprimiamo grande soddisfazione per l’ennesima battuta d’arresto subita dal progetto Orte-Mestre, ma non cantiamo vittoria.

Il rilievo della Corte dei Conti riguarda in particolare l’impossibilità, stante la normativa attuale, di utilizzare gli 1,8 miliardi di euro di defiscalizzazioni previste nel Piano Finanziario della Orte-Mestre. 


Inoltre nel medesimo Piano Finanziario si fa riferimento all’utilizzo indebito di un surplus aggiuntivo di remunerazione del capitale investito da parte dei privati. Tanto basta per bloccare la Delibera CIPE di approvazione del progetto preliminare e quindi anche la gara per la progettazione definitiva e l’assegnazione di appalti e concessione. I tempi dunque si allungano e questo è un bel vantaggio per i comitati e le associazioni che osteggiano l’opera.

Ci sembrano preoccupanti due aspetti: prima di tutto la disinvoltura con la quale il CIPE ha varato la delibera senza che ci fossero i presupposti necessari, la dimostrazione di come la “politica”, non curante di quanto sta emergendo dalle inchieste su MOSE e su EXPO, continui a forzare perfino le normative nazionali pur di agevolare i “grandi affari”. 
In secondo luogo il fatto che la stessa Corte dei Conti, dopo aver denunciato pubblicamente i rischi legati al Project Financing, si sia limitata ad una pura analisi formale e procedurale della documentazione senza mettere in evidenza il vero problema e cioè l’insostenibilità dell’intero Piano Finanziario
Infatti i flussi di traffico previsti dagli stessi proponenti sono talmente bassi che le tariffe proposte andrebbero a superare di gran lunga quelle in vigore e per di più, oggi, tra le più care in Europa, e a proposito dell'Umbria, abbiamo già scritto del terribile salasso cui saremo sottoposti, per percorrere una strada che oggi è gratuita.
E' chiaro che più care sono le tariffe e più cittadini e trasportatori si riverseranno sulle strade normali rendendo impossibile il rientro del capitale investito. A quel punto, con il solito sistema truffa del project financing, sarà lo Stato ad dover intervenire con ulteriori risorse. 

Il dato vero è che questa nuova autostrada, oltre che anacronistica, risulta del tutto insostenibile e distruttiva da qualsiasi punto di vista. 
La Orte-Mestre è stata pensata e voluta perché è una macchina mangia soldi come e più del MOSE
Del resto proprio dalle indagini sul MOSE, (dichiarazioni di Claudia Minutillo), emerge in modo inequivocabile come la nuova autostrada Orte-Mestre, del costo di almeno 10 miliardi di euro, fosse in cima agli interessi della cricca veneta del cemento così come di quella genovese legata a Bonsignore e di quella legata alle Coop Emiliane
Se a questo si aggiunge che la banca finanziatrice della cordata proponente, è la CARIGE ora da pochi mesi al centro di un pesante scandalo per truffa, allora nessuno dovrebbe avere più alcun dubbio sulle insidie che si nascondono dietro a questa mega opera.
Eppure il Presidente Renzi continua a sponsorizzare la Orte-Mestre come una delle grandi opere strategiche, tanto da inserirla nel decreto Sblocca Italia; ad unirsi al coro ci sono pure i Presidenti delle regioni interessate, Luca Zaia in testa. 
E’ solo un caso? Oppure si evince che la politica della larghe intese non ha nessuna intenzione di sradicare quei meccanismi che stanno alla base di tutto il marciume messo in luce dalle inchieste della magistratura?
Quello che emerge in Veneto, come in Lombardia o in Umbria (vedi l'arresto della Zarina Maria Rita Lorenzetti, nell'ambito dell'inchiesta sui cantieri Tav di Firenze), così come in tante altre parti d’Italia, è che proprio le “Grandi Opere” pubbliche, gestite attraverso la Legge Obiettivo, i Commissari straordinari, il project financing, l’affidamento in concessione, sono state il mezzo, il terreno di coltura per costruire e alimentare vere e proprie cricche malavitose che coinvolgono in pieno anche i partiti. 

Ed è chiaro dunque che visti gli interessi in gioco non basteranno le Procure o le Corti dei Conti per abbattere né la Orte-Mestre, né le altre decine di grandi opere inutili e dannose. 
E’ necessario uno scatto da parte dei comitati e dei cittadini per porre definitivamente fine a questo sistema.
Dunque per il Coordinamento Umbro - No E45 Autostrada e per tutto il variegato arcipelago di organizzazioni che costituisce la Rete Nazionale Stop Orte-Mestre, la mobilitazione per chiedere lo stralcio del progetto continua più forte di prima. 
L’appuntamento è per il 20 e 21 settembre prossimi per due giornate di mobilitazione in contemporanea su tutti i territori attraversati dalla nuova autostrada.

Nessun commento: