Cambiamento sociale

“Una volta che il cambiamento sociale ha inizio, è impossibile invertirne il corso. Non si può rendere di nuovo ignorante una persona che ha imparato a leggere. Non si può umiliare una persona che si sente fiera. Non si possono opprimere i popoli che non hanno più paura. Abbiamo visto il futuro e il futuro ci appartiene.” - César Chávez

venerdì 1 agosto 2014

GLI OPERAI DELL'ACCIAIERIA DI TERNI BLOCCANO L'AUTOSTRADA DEL SOLE



Sono più di un migliaio. Sono ragazzi, donne e uomini più o meno giovani.
Scioperano e manifestano.
Sono partiti stamattina, distribuiti in 12 pullman, macchine private e scooter, alla volta di Orte.
Sono gli operai della ThyssenKrupp, del reparto Acciai Speciali Terni (AST), che continuano a lottare per salvaguardare il futuro dell’acciaieria, per salvare lavoro e futuro, contro il piano della multinazionale tedesca, che prevede il taglio di centinaia di migliaia di posti di lavoro in tante sedi, compresa Terni.Per questi operai oggi è un giorno di lotta vera.


Dopo blocchi stradali iniziali, all'imbocco del casello di Orte, gli operai, in tarda mattinata, si sono riversati sulla carreggiata dell'autostrada del Sole, bloccandola del tutto in entrambe le direzioni di marcia, facendo chilometri di coda, sia in direzione Roma, che in direzione Firenze.
Le richieste, che leggiamo scritte in un volantino diffuso, sono:

- Lo stop immediato dell’applicazione del piano finanziario Thyssen Krupp;
- La riconvocazione del Governo ai massimi livelli per ridefinire un nuovo e diverso piano industriale basato su elementi condivisi;
- L’impegno concreto e incisivo dello stesso Governo italiano nei confronti di Thyssen Krupp e della Commissione europea per non indebolire le produzioni ternane;
- Alla Commissione europea coerenza rispetto ai vincoli che la stessa ha posto in questi anni per salvaguardare la strategicità del sito ternano;
- Evitare ridimensionamenti produttivi e perdite occupazionali che inevitabilmente diventeranno, per questa comunità, un dramma sociale.
Altra eclatante forma di protesta è stata attuata nel pomeriggio a Terni dagli operai dell’Ast.
Dopo lo sciopero e il blocco dell’autostrada A1 al casello di Orte hanno decretato uno sciopero spontaneo e “invaso” gli uffici della palazzina di viale Brin dove era in corso il cda per decidere sull’azzeramento delle società controllate. Sul corridoio si sono portati almeno una cinquantina di operai e il clima è molto teso.
- See more at: http://www.umbriajournal.com/economia/lavoro/ast-gli-operai-invadono-palazzina-viale-brin-120803/#sthash.PapaQiPy.dpuf


31 luglio 2014: operai dell'Ast
E non si sono fermati al blocco della A1.
Mentre scriviamo gli operai dell'Ast si trovano all'interno della palazzina di Viale Brin, dove era in corso la riunione del Cda per decidere sull'azzeramento delle società controllate.


si è voluto ribadire con la presenza nella principale arteria italiana di comunicazione che sono in pericolo un numero considerevole di posti di lavoro ma soprattutto il ruolo dell’Italia nella siderurgia e in particolare negli acciai speciali. La battaglia che i lavoratori, le istituzioni locali, stanno portando avanti vuole ribadire innanzitutto che l’Ast è un patrimonio nazionale. - See more at: http://www.ternioggi.it/ast-sciopero-e-manifestazione-al-casello-di-orte-autostrada-bloccata-42037#sthash.KdaNPWz8.dpuf Sono veramente arrabbiati, e la giornata di lotta, così intensa e non ancora terminata, lo dimostra. Erano tanti anni che a Terni gli operai delle acciaierie non conducevano un'azione di lotta così "sfrontata" come il blocco dell'autostrada del sole.
Speriamo che sia il segnale non solo della fine dell'apatia e dell'accondiscendenza verso la multinazionale, ma anche della sudditanza verso dei sindacati che negli ultimi 30 anni hanno di fatto accettato, prima la privatizzazione dell'acciaieria e quindi il suo drastico ridimensionamento.
Come Marcia della Dignità esprimiamo la piena solidarietà alla battaglia dei lavoratori dell'AST, mettendoli in guardia che la sola soluzione può essere la nazionalizzazione dell'acciaieria, sotto il loro diretto controllo.
Ci risponderanno che ... "Bruxelles e l'Unione europea non ce lo consentono".

Vadano al diavolo i tecnocrati dell'Europa e le multinazionali che li hanno sul libro paga!

 Fonte: http://marciadelladignita.blogspot.it/

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