Cambiamento sociale

“Una volta che il cambiamento sociale ha inizio, è impossibile invertirne il corso. Non si può rendere di nuovo ignorante una persona che ha imparato a leggere. Non si può umiliare una persona che si sente fiera. Non si possono opprimere i popoli che non hanno più paura. Abbiamo visto il futuro e il futuro ci appartiene.” - César Chávez

domenica 8 giugno 2014

Mondiali: distrazione o opportunità?

Iniziano tra poco i mondiali di calcio in Brasile, un evento sicuramente storico come lo sono stati tutti i suoi predecessori, storico perché il calcio è uno degli sport più popolari al mondo, e popolare il calcio lo era veramente essendo da sempre un gioco che non ha pretese di spazi particolari basta un pallone e come spesso succedeva da ragazzi una porta anche disegnata su un muro. Tutti ricorderanno di essersi dovuti sdraiare a terra sull'asfalto bollente per recuperare quella palla incastrata in qualche marmitta di auto, ognuno di noi ha sudato almeno una volta dietro a quel pallone. Ecco il
pallone, una sfera che fa dimenticare tutte le disgrazie, che ti fa avere uno scopo anche se solo per un quarto d'ora, sudati con le ginocchia sbucciate e il sorriso sul volto, questo era il pallone e noi questo ricordiamo e noi questo sentiamo guardando questi ragazzi giocare a pallone. Ora si potrebbe facilmente e senza sbagliare fare polemica, dire che girano troppi soldi, che questi ragazzi non lo fanno per il mero divertimento, che ci sono problemi più gravi e che invece di essere distratti dal pallone dovremmo preoccuparci e occuparci della politica nostrana che usa questa manifestazione sportiva per distrarci e quindi ancora una volta mettercela in quel posto, e ripeto tutto questo sarebbe ed è vero e giusto. Ma quanto detto sulla politica ed il calcio è vero fin qundo non ci si ricorda che non si può vivere di sola rabbia, che non si può cambiare il mondo senza un'idea di fratelanza, quindi bene che ci siano questi eventi che ci fanno dimenticare che undici milioni di cittadini hanno votato PD che ci fanno dimenticare di essere così differenti e ci accomunano in un unico desiderio, quello di vivere e sentirsi italiani cosa sempre più difficile di questi tempi. Forse amando tanto questo sport potremmo ancora una volta sentire quell'orgoglio nazionale e magari questo ci porterà a non accettare più le tante miserie di questa politica farlocca. Perché è vero che ci vogliono distratti, ma ancora di più non ci vogliono uniti e se questo serve ad unirci, a ricordarci che siamo una nazione e che dovremmo essere anche una nazione sovrana, allora qualcuno si potrebbe chiedere dov'è finita la nostra sovranità, allora qualcuno potrebbe ricordarsi di essere italiano e non una ruota di scorta dell'Europa, non un serbatoio aureo per i poteri forti ma un popolo che nel bene e nel male è arrivato fin qui. Azzurri come il cielo che ci sovrasta come lo sono i nostri mari, allora forza ragazzi azurri, può darsì che il tricolore della repubblica non ci rappresenti, ma l'azzurro dei nostri mari e dei nostri cieli. quello sì ci rappresenta ancora, forse potremo ancora amare almeno quel colore e amare ancora la nostra terra e ricordarci che se ci abitiamo e ci respiriamo abbiamo il diritto di proteggerla come dovremmo proteggere le diversità del territorio e della cultura di questo strano paese a forma di stivale. Per venti giorni saremo ancora italiani, speriamo di ricordarcelo anche dopo i mondiali.

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